La Tuscia, terra di fiumi nascosti

Cosa sono le forre?
Le forre sono dei profondi “canyon”, spesso con delle pareti verticali e abbastanza ravvicinate e profonde. Le nostre forre sono perlopiù legate all’attività di antichi vulcani, come il sistema vulcanico Vulsinio o quello Cimino e Vicano. Gli altopiani vulcanici sono profondamente incisi da queste valli, sul cui fondo scorrono fiumi e torrenti con portate inaspettatamente imponenti – e piene che possono essere incredibilmente violente!

Ancora più sorprendente è il fatto che ci si arriva al cospetto di un fiume quasi senza preavviso: si ha l’impressione che sia un unico territorio, pianeggiante e regolare, quando poi “precipita” con salti verticali.
Le pareti di queste forre, spesso esposte, possono essere di tufo, di basalto, in qualche punto possono però rivelare rocce più antiche o concrezioni calcaree e carsiche. Una vera ricchezza per gli amanti della geologia!anche di decine di metri!

Un fenomeno spesso associato alle forre è quello dell’inversione termica: sul fondo troveremo un ambiente umido e molto fresco, rigoglioso e verdeggiante. Sulla parte alta invece l’aria è più calda e asciutta e spesso si trovano piante legate a un clima mediterraneo.

In escursione questo cambiamento è a volte molto gradito, perché quando è molto caldo il fresco del fondo è piacevolissimo, invece in inverno la temperatura nella parte più alta è perfetta.

Insomma, abbiamo capito che i fiumi qui, più che vederli si intuiscono: di solito a fare la ‘spia’ è una lunga fascia di piante che taglia a metà un paesaggio. Questa “vegetazione ripariale” è composta principalmente da pioppi e salici, capaci di colonizzare anche i greti più accidentati, ma anche frassini, ontani e canneti. Se passeggiando vedete il bianco tremolio delle foglie di pioppo state sicuri: nascosta da qualche parte c’è una ninfa col suo ruscello, fiume o sorgente.