Ville, palazzi, giardini

L’arte al potere! Scopri le meraviglie dei Giardini all’italiana, dei grandiosi palazzi rinascimentali o delle sculture di arte contemporanea

Nobili condottieri, principi eleganti, raffinati cardinali e vescovi, artisti visionari: ogni tempo ha avuto le figure che hanno voluto lasciare un’impronta durevole del proprio potere e trasmettere il propio messaggio (politico, religioso, ideale) attraverso l’arte. E la Tuscia e le zone circostanti sono ricche di palazzi, ville e giardini tra i più belli del mondo.

Nel Rinascimento l’uomo inizia a riprendere il controllo sulla Natura, madre e matrigna ostile. Grazie all’intelletto la pietra, le piante, l’acqua possono essere piegate in forme eleganti e raffinate, diventando  il simbolo stesso della rinascita dell’uomo.

Il giardino italiano di Villa Lante, considerato uno dei più raffinati giardini d’Italia, è uno esempio perfetto. Qui l’ascesa lungo il declivio, attraversando fontane elaborate e labirinti di piante, rappresenta l’ascesa verso l’illuminazine. Ma le sculture grottesche ed enigmatiche del Sacro Bosco di Bomarzo sembrano invece portare in tutt’altra direzione… eppure c’è molto in comune, il simbolismo è in entrambi i casi una delle principali chiavi di lettura.

Oltre ai giardini, sorgono palazzi e ville, spesso nati come fortificazioni e poi trasformatesi in dimore di rappresentanza, dove lo sfarzo e l’eleganza servivano a rappresentare l’importanza della famiglia.

Ne sono un esempio i tanti palazzi Farnese sparsi nel territorio – su tutti quello di Caprarola, vera e propria villa delle meraviglie. Ma come tante sono state le famiglie, tanti sono i castelli e i palazzi che hanno lasciato: Ruspoli, Cozza, Monaldeschi, Orsini, sono solo alcuni dei nomi che hanno fatto della Tuscia il cuore del loro potere.

Il Rinascimento condivide con il Medioevo l’estrema importanza data al linguaggio delle immagini e ai simboli nell’arte,anche se in chiave molto diversa. Ogni luogo ha quindi un messaggio nascosto, da svelare.

Ma non solo Rinascimento. Molti dei giardini hanno ispirato artisti contemporanei nella creazione di opere contemporanee, come il Giardino dei Tarocchi, dove Niki de Saint Phalle ha preso spunto proprio dal Sacro Bosco di Bomarzo. Perché non far dialogare queste due opere d’arte, unendole in un percorso?